L’abito non fa il monaco..

Quanto male si sarebbe potuto evitare senza correre dietro a ideali malati, quanto dolore in meno nel corso dei secoli se non si ergevano a idoli da seguire e venerare persone come Nerone, Torquemada, Alessandro VI, Enrico VII, Garibaldi, Marx, Stalin, Hitler, Mussolini e migliaia di altri mostri di cui ancora si seguono le orme e i loro scritti sono “pane” di cui si nutrono statisti e politici moderni col quale poi nutrono i loro “popoli” conducendoli alla morte nel nome della supremazia e del “progresso”. Dove stavamo oggi se avremo scelto di seguire persone umili che facevano dell’amore per il prossimo il proprio unico fine, se l’umanità faceva degli insegnamenti di questi illuminati tesoro, cosa sarebbe stato del mondo se nei 2055 anni (ufficiali) della vita di Gesù avremo seguito le sue orme, i suoi insegnamenti e lo stile di vita che lui praticava, quante parabole ha raccontato per portarci alla riflessione, il discorso della montagna e ogni attimo della sua vita tutto sintetizzato nell’unico comandamento che ha lasciato: “ama il prossimo tuo come te stesso” applicando questa semplice regola allo stile di vita dell’umanità come sarebbe il mondo oggi ? E invece no, di queste persone buone si sono rubati gli abiti e interpretando a proprio comodo i loro insegnamenti si sono creati altri “imperi” che nel loro nome compiono atrocità. Nel nome di Gesù si sono mossi eserciti che hanno saccheggiato e ucciso con papi al comando, nel suo nome con l’inquisizione si è torturato e ucciso, si sono eretti “castelli” colmi di tesori e di ricchezze frutto indegno di abiti falsi che si sono indossati in nome di..

E’ la purezza del nostro cuore e l’amore dei nostri gesti che ci rendono degni costruttori di un mondo migliore anche se nudi e non gli abiti se pur “religiosi” che indossiamo con arroganza…

L’abito non fa il monaco

“Destinazioni” “Destinazioni 2”

DESTINAZIONI

L’opera prende il via meditando sui versi << “Pensa che in quel giorno, in quell’ora, leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.” >> estrapolati dalla poesia se tu mi dimentichi di Pablo Neruda e su “quest’immagine” ho “costruito” la composizione narrativa dell’opera al cui centro vi è la figura di un albero capovolto (anche se potrebbero sembrare due che si “riflettono”) che “volge le sue radici verso il cielo in partenza per cercare altra terra”, di fianco alle radici c’è “un’arca” con un borgo su di essa, anche l’arca è in partenza, una sottile nuvola avvolge l’albero al centro ed è una sorta di cortina divisoria che divide ciò che si sta lasciando da ciò verso cui si va a “cercare altra terra”, la chioma dell’albero è rivolta verso il basso “a volgere l’ultimo sguardo” al “posto” che si lascia, da cui si “fugge”, la parte della chioma rivolta al cielo è “sana” il verde in tutte le sue sfumature prevale mentre la parte della chioma rivolta al suolo è “morta” come il “mondo” che sta lasciando, non ha più i colori che dovrebbe e porta i segni dei “mali” subiti inquinamento, fuoco e.. , il cielo sul quale l’albero si staglia è anch’esso “diviso” in due parti, la parte superiore è un cielo “sereno” senza “turbamenti”, la parte inferiore è “cupa e buia” un cielo che “accumula tempesta”, la parte più “cupa” e bassa del cielo coincide quasi col piano di fuga prospettica di una serie di grattacieli “tutto converge” verso il “cielo e il cielo chiede il conto per quanto fatto”, le facciate dei grattacieli contengono “i ricordi dell’umanità” o meglio i “mali compiuti dall’umanità”, grattacieli  “immagine effimera dell’umana potenza” che distrugge la “vita” per erigere monumenti alla propria infinita arroganza, ma la vera traccia che i “monumenti” umani “lasciano dietro di se” è la “morte” e l’unica “speranza” che resta è “levare in alto le braccia e far uscire le radici per cercare altre terre”,

DESTINAZIONI “2”

Destinazioni è un “dittico” è composta da due pezzi, al quadro si aggiunge “la scatola”, un pacco al suo interno racchiude la “stessa città” rappresentata nel quadro, anche qui le facciate dei grattacieli contengono i “ricordi dell’umanità” i grattacieli si affacciano su di una piazza nella quale è posta una “chiesa” anch’essa con su “i ricordi dell’umanità”, l’atmosfera è la stessa del quadro ma a differenza di esso non vi sono “elementi positivi” non ci sono possibili “alternative” al mondo che abbiamo distrutto e di cui siamo prigionieri con l’assurdità che noi stessi siamo i secondini della “nostra prigione”, l’esterno della scatola ha su di se quattro elementi, due sigilli in cera lacca, una “etichetta” dove vi sono i nomi di molte di “quelle città” del nostro pianeta tra le quali emerge “beffardamente” la scritta homo sapiens, << Quanto è inutile la sapienza di “quell’homo” che l’ha saputa usare solo per distruggere e uccidere la sua “casa” e quella di miliardi di creature e specie viventi.>>, e a concludere la composizione la “firma” posta nello spazio destinato al “mittente” del pacco..

“Destinazioni” – Società (Society) – Tecnica Decollage (Decollage Technique) – 110x70cm – 2016

“Destinazioni” – Società – Tecnica Decollage (Decollage Technique) – (Society) – 2016

“IQ0”

Stati Uniti lo stato più “democratico e potente del mondo libero” che da sempre, fin dalle sue origini e con i primi “colonizzatori” ha fatto della violenza e del sopruso il metodo con cui “conquistare” prima le terre che ora compongono quello stato rinchiudendo i nativi sopravvissuti in “riserve” e poi esportare il “metodo” al “resto del mondo”. Al centro della composizione prevale la figura posta di spalle di “Trump” (a cui si “dedica” il titolo dell’opera), il capo coperto dal cilindro dello zio Sam che tutti noi ricordiamo per il manifesto usato per reclutare soldati sia nella prima sia nella seconda guerra “mondiale” << i want you for U.S. army >>,  sulle sue spalle è posta a modo di manto reale la bandiera degli Stati Uniti, tra i dettagli sono poste alcune stelle che sono rosse a rappresentare il sangue degli statunitensi “versato” dai “leaders” di quello stato per raggiungere l’obbiettivo prefissato <<nel macabro modo di dire dei potenti gli innocenti che muoiono nell’azione necessaria a raggiungere lo scopo (il loro) sono considerati danni collaterali, il loro sacrificio anche se “figli” della propria nazione è “degno” dello scopo per cui avviene>>, sulla bandiera vi sono macchie e arrivando in fondo dalle strisce rosse della bandiera gocciola “sangue” che bagna e impregna il “terreno” come se quella bandiera trascinata sul “terreno lungo il cammino storico della nazione” abbia raccolto il “sangue” versato che scorre via da essa e quindi non nascosto agli occhi di chi vuol vedere, l’abito indossato ha i colori della bandiera, i piedi affondano tra le “macerie causate” ad indicare la continuità con chi lo ha preceduto e con chi lo seguirà, in una delle mani come uno scettro tiene l’avambraccio con la fiaccola della statua della libertà ultimo frammento di una “libertà” distrutta o mai esistita di cui non resta altro se non macerie, la libertà anche se spacciata come “ideale fondante” anche con le parole del sonetto poste alla base della statua della libertà << Cit: Non come il gigante di bronzo di greca fama, che a cavalcioni da sponda a sponda stende i suoi arti conquistatori: Qui, dove si infrangono le onde del nostro mare Si ergerà una donna potente con la torcia in mano, la cui fiamma è un fulmine imprigionato, e avrà come nome Madre degli Esuli. Il faro nella sua mano darà il benvenuto al mondo, i suoi occhi miti scruteranno quel mare che giace fra due città. Antiche terre, – ella dirà con labbra mute – a voi la gran pompa! A me date i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste, e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata. – Emma Lazarus. 1883 >> non appartiene alla “mentalità” dei leader di questa nazione, ai sui piedi ci sono macerie a simboleggiare le macerie prodotte sul suolo di appartenenza e nel resto del mondo e alcuni sassi di quelle “macerie” raccolgono il “sangue” che scorre dalla bandiera << Cit: “Cha hai tu fatto? Sento il fiotto di sangue di tuo fratello che grida a me dal suolo! . – Gen 4, 10” >> , tra queste macerie ci sono i resti della “cultura” quello che resta di un affresco di un angelo osserva quasi rassegnato verso “l’esterno dell’opera”, in primo piano ai margini dell’opera incastrato tra macerie c’è lo scudo di “C. A.” su cui oltre ai segni delle “battaglie” vi è il volto di “ Donald ” con in capo il berretto da soldato, <<  le guerre e le “ideologie”  dei leaders degli Stati Uniti trovano un “fronte” anche nel mondo di “fantasia” dove bambini e ragazzi sono i principali fruitori .. >>, il suolo dove si trova è quello di Liberty Island lo sguardo in direzione di Manhattan dove “anacronisticamente” vi sono ancora le “torri gemelle” dalle quali parte un denso fumo che va ad oscurare il cielo e “tutto il resto”, << “Ora tocca a me, sono io il leader più potente del mondo” sembra dire per partire dal già fatto e continuare l’azione di “conquista” >>.

“IQ0” – Società (Society) – Tecnica DecollageMosaico – Misure – 110X70 cm – Anno 2017.

“Ritratto di Cristo”

Per una serie di “circostanze” il primo approfondimento non poteva che essere quello relativo all’opera “Ritratto di Cristo”, quest’opera oltre ad essere il Ritratto di Cristo anche in un contesto geografico, storico e sociale, racchiude anche il mio rapporto con Gesù e con la fede…

“Ritratto di Cristo”: l’anno zero del principio, l’inizio di un tempo scandito da un uomo coraggioso e rivoluzionario che ha inevitabilmente cambiato le sorti del mondo. Questo uomo, tanto criticato e ammirato, è nell’immaginario collettivo dell’intera umanità, raffigurato secondo canoni occidentali: biondo, alto, magro con occhi azzurri. E mi sono chiesto: Era davvero così Gesù? Come puo’ una persona nata a Betlemme avere l’aspetto di uno nato nel nord Europa? E da tali domande, che potevano avere una sola risposta, ho creato l’immagine del “mio Gesù”

L’opera, eseguita con la tecnica del decollage, è un dittico composto da: Il “ritratto” in cui tra le altre cose ho voluto evidenziare come nel corso dei secoli chi si è appropriato della “figura” di Cristo per scopi lontanissimi dai suoi insegnamenti lo ha volutamente reso “simile agli occidentali” “allontanandolo” dalla sua reale “appartenenza”, il “ritratto” è accompagnato da un volume in cui si approfondisce la “storia” di Gesù e di ciò che ruota intorno ad esso come personaggio storico per chi non “crede”, come figlio di Dio per chi crede, nel quale ho voluto approfondire con immagini e testi (elaborati in decollage) gli aspetti che rendono chiara (per chi vuole “vedere”) l’abissale distanza che esiste tra la vita “umile” di Gesù e i suoi “tramandati” insegnamenti con quello che coloro che dicono di essere la sua “chiesa” sulla terra realmente fanno, rinnegando ogni suo “volere” ma usandolo a suon di interpretazioni e falsità per i loro ricchissimi tornaconti.  Vorrei citare uno stralcio della critica recensita dal Prof. Vittorio Sgarbi alla suddetta opera, che scruta nella giusta direzione le mie intenzioni:

 “Ieratico e imperturbabile ci osserva, senza giudizio né critica. Egli è il Figlio di Dio, ha cambiato e salvato il mondo che dal Padre gli venne affidato, e si è offerto a noi. Lungo la storia, Cristo ha assunto migliaia di volti, forgiati per lui dai seguaci, dai devoti e dagli artisti. Ognuno di questi volti gli appartiene, perché attraverso di essi egli è medievale, rinascimentale e contemporaneo insieme. Questo suo essere uomo e Dio, di oggi come di ieri, è perfettamente espressa nell’opera Ritratti di Cristo di Norberto Tedesco, Artista esperto e visionario, egli compone il volto del Figlio con frammenti di icona, di affresco, di foglia bronzea e di dipinto su tavola. Mentre per il corpo vi pone una fotografia, rendendo, così, la sua presenza fra noi concreta, sebbene idealmente.”.

E’ un “manifesto” quasi in chiave giornalistica che vuole chiedere all’arte di rispondere a domande concrete relative alla vita di uomo reale che ha portato la più grande delle speranze all’intera umanità.

Norberto Tedesco.

“Ritratto Di Cristo” – Ritratto (Portrait) – Tecnica Decollage (Decollage Technique) – Anno 2012 – Misure 100x70cm, 50×50 Volume-

Ritratto & Volume

Approfondimenti alle OPERE

Ogni opera ha una gestazione o un’intuizione che porta alla sua creazione, per poter capire se la mia opera “va nella giusta direzione” in fase espositiva tendo a non fornire descrizioni (tranne il titolo se lo ha e i suoi dati “anagrafici”) che permettano la lettura di un’opera anche per cogliere le sensazioni che darà ai suoi fruitori. Quando pubblico la foto dell’opera o sui social o in volumi fornisco qualche informazione in più. In questa “sezione” la descrizione e gli approfondimenti relativi all’opera in questione e al suo percorso creativo e descrittivo saranno trattati in modo più ampio, aggiungendo all’immagine (che per quanto mi riguarda deve rimanere sempre PROTAGONISTA) il testo che possa far comprendere i miei “perché”.

Norberto Tedesco.

“Adamo 2.0” – 2019