La “medicina contemporanea o post industriale” per la stragrande maggioranza dei suoi “attori” (soprattutto in occidente) ha la cattiva abitudine di dividere l’organismo umano in “zone”, e per ognuna di esse c’è lo “specialista” e si “curano” le persone in base ai sintomi della “zona” senza tener conto della totalità del corpo, delle relazioni tra ogni elemento dell’organismo e dei fattori esterni che contribuiscono al benessere o al malessere dell’individuo, ancora peggio quando poi devono “curare la mente”. Tutto ciò ha trasformato la “medicina” non in una scienza che CURA ma in una sorta di officina che mette toppe e sostituisce pezzi, anziché far guarire ripara alla meglio. E il capolavoro assoluto di questo sistema è LA QUARANTENA, rinchiudere le persone per evitare che si ammalino dimenticandosi delle regole basi dell’evoluzione, e dimenticando soprattutto che il contagiarsi o no dipende più dalla forza del proprio sistema immunitario che dall’isolarsi o no. Sarebbe opportuno far vivere le persone in ambienti sani e non velenosi e far fare qualche indietro al “progresso”.
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